Sellia racconta il Comprensorio

mercoledì 8 aprile 2020

Il primo ministro Britannico Boris Johnson curato da un medico italiano. Si tratta di Luigi Camporota un luminare calabrese, Catanzarese


Si chiama Luigi Camporota ed è uno dei dottori che sta curando in queste ore il premier inglese Boris JohnsonIl dott. Camporota è un luminare calabrese, originario di Catanzaro e viene descritto dal Times come un’eccellenza nel campo della terapia intensiva e nella cura delle malattie respiratorie. Johnson è ricoverato presso l’ospedale St Thomas di Londra e sta lottando contro il coronavirus. Al momento, assicura il Governo, sta ricevendo “cure con l’ossigeno standard“, respirando però “senza assistenza di ventilatori polmonari“. Luigi Camporota ha studiato in Calabria, ottenendo un dottorato presso l’università di Southampton. I suoi studi sono pubblicati sulle più prestigiose riviste mediche britanniche. "Il primo ministro è in buone mani, in ottime mani. Le migliori" ha rassicurato il ministro che ha avuto in dote nottetempo domenica da Boris Johnson le sorti della Gran Bretagna. Come riportato dal Corriere della Sera, tra i medici che hanno in cura il premier c'è anche un italiano, calabrese: Luigi Camporota.
A dirlo all'AdnKronos è il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, parlando di Luigi Camporota, esperto di medicina di terapia intensiva e difficoltà respiratorie e uno dei luminari che si sta occupando del premier inglese Boris Johnson, contagiato dal coronavirus.
Camporota, infatti, nel 1995 ha conseguito la laurea in Medicina "summa cum laude" a Catanzaro, quando ancora l'università del capoluogo calabrese dipendeva dall'Ateneo di Reggio Calabria.
"Il fatto che Camporota sia un prodotto degli studi catanzaresi testimonia che il grado di preparazione dei nostri medici è all'avanguardia. Per noi è un grande motivo di orgoglio. Appena questa tragedia sanitaria ed economica sarà finita, lo inviteremo qui a Catanzaro per accoglierlo con tutti gli onori".
Anche Girolamo Pelaia, Professore ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio all'Università "Magna Grecia" di Catanzaro, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di malattie dell'apparato respiratorio e della Scuola di specializzazione parla di Camporota:
 "Uno dei nostri migliori studenti, medici specializzandi e specialistici che io abbia mai conosciuto e seguito, di una preparazione medico-scientifica e di una disponibilità professionale e umana di altissimo profilo.
Il Prof. Camporota - racconta all'AdnKronos - da studente frequentava qui a Catanzaro la Facoltà di Medicina, che allora era compresa nell'Università di Reggio Calabria. Frequentava il corso di Malattie dell'apparato respiratorio, svolto dal Prof. Marsico, uno dei più grandi pneumologi italiani e nostro comune maestro. Io allora ero un giovane medico e il professor Marsico mi assegnò Camporota come tutorato, per cui insieme al Prof. Marsico lo abbiamo seguito nella tesi di laurea e poi nella tesi di specializzazione, dove nel frattempo al Prof. Marsico è subentrato il Prof. Tranfa.
In quegli anni gli sono sempre stato molto vicino, e proprio mentre il Prof. Camporota era specializzando sotto la direzione del Prof. Tranfa, e io ero il suo tutor, mi ha manifestato la volontà, il desiderio di andare a studiare e lavorare in Inghilterra. E così l'ho messo in contatto con un mio amico, il Professor Ratko Djukanovic, che allora lavorava all'Università di Southampton".
Il Prof. Pelaia prosegue:
"Studente, ripeto, eccellente, preparatissimo, molto garbato anche da un punto di vista umano, davvero eccezionale, avviato da me è andato a lavorare in Inghilterra. Pensi che quando mi capitava di incontrare, nei vari congressi, il professor Djukanovic, me ne parlava benissimo dicendo che era un giovane medico bravissimo. Poi da Southampton, quello che è stato uno dei migliori studenti avuti qui alla Magna Grecia, si è trasferito a Londra, con grande dispiacere del Prof. Djukanovic che lo stimava tantissimo, e lì ha costruito la sua strada andando a lavorare al Guy's & St Thomas Hospital.
Con vari ruoli, giovane medico, ricercatore, professore, a parte un'esperienza fatta negli Stati Uniti, io sono sempre stato qui a Catanzaro, e questo mi ha dato la possibilità di seguirlo, di stargli vicino e di coltivare con lui un ottimo rapporto, e continuiamo a mantenere una solidissima amicizia. Fra l'altro, Camporota continua ad avere con l'università di Catanzaro un rapporto veramente bellissimo. Quando sono subentrato alla Direzione della Scuola di specializzazione, ho avviato ad un periodo di formazione da Camporota a Londra una mia ex laureanda, medico, specializzando e oggi specialista, la dottoressa Calderazzo, che adesso lavora all'ospedale di Lamezia Terme. E proprio la dottoressa Calderazzo ha trascorso un lungo soggiorno alcuni anni fa a Londra dal Prof. Camporota e mi ha sempre riferito della grandissima accoglienza e benevolenza che le ha riservato durante il suo soggiorno in quell'intenso periodo formativo di altissimo profilo medico-scientifico".
Il prof. Pelaia conclude:
 "Se anche il Prof. Camporota da tantissimi anni lavora in Inghilterra, ha sempre mantenuto molto forte e solido il legame con la sua città. Ci siamo ovviamente frequentati anche al di fuori dell'ambiente universitario, ricordo................
ancora la cena della sua laurea alla quale ci invitò, era il 1995. Ovviamente ora ci vediamo molto di meno, le rare volte che viene a Catanzaro, ma il legame professionale e umano con Camporota, persone di eccezionale profilo medico e umano, è sempre rimasto solidissimo".

Nessun commento:

Posta un commento

Tutti i commenti moderati verranno trasferiti e pubblicati su Sellia racconta