Sellia racconta il Comprensorio

martedì 14 luglio 2020

Chi ha intenzione di seminare odio...sappi che a Sellia Marina non riceverà tempesta. Il sindaco risponde al post su FB di Selvaggia Lucarelli "Non si affitta ai settentrionali"

Chi ha intenzione di seminare odio...sappi che a Sellia Marina non riceverà tempesta ma accoglienza, solidarietà e compassione!

Ho preso visione del post di fb pubblicato da Selvaggia Lucarelli dal titolo "Non si affitta ai settentrionali..."
Ho notato che il post, ha scatenato odio e discriminazione!
Sono convinto che l'obiettivo del post di Selvaggia Lucarelli non era quello di seminare odio e discriminazione sui social, purtroppo il risultato è questo!
L'uso della prudenza e della responsabilità, evidentemente, non è mai troppa! Mi preme evidenziare che, quand'anche fosse vero, il comportamento sbagliato e discriminatorio di un singolo cittadino non può essere sintesi di un comportamento della Comunità dove Egli stesso abita. Colgo l'occasione per assicurare Selvaggia Lucarelli ed i commentatori social che, Sellia Marina è una comunità accogliente e compassionevole, una comunità sempre pronta a scendere in campo per praticare solidarietà, una comunità che, con spontaneità e generosità, è solita farsi carico delle sofferenze degli altri! Sellia Marina ha avuto la fortuna, al momento, di essere un Comune con #ZeroContagioCovid! Assicuro, però, che in questi mesi terribili di pandemia, non solo Noi Selliesi, ma tutto il Sud, abbiamo tanto sofferto e siamo stati in continua apprensione per le difficoltà di tanti nostri fratelli dell'ITALIA che hanno sofferto e che, tutt'ora, stanno soffrendo, a causa dell'emergenza sanitaria da covid_19!

Voglio rassicurare, quanti sui social hanno avuto modo di dubitare sul nostro Paese che, a Sellia Marina siamo contagiati della riconoscenza e della gratitudine...siamo untori di accoglienza!
Migliaia sono i nostri amici del Nord che, in queste ore, sono presenti a Sellia Marina e tanti altri si stanno recando a trascorrere le proprie vacanze nelle diverse strutture ricettive e nelle oltre 5 mila seconde case. Insieme, ci stiamo godendo il nostro mare eccellente, il nostro sole, le nostre meraviglie paesaggistiche, sotto lo sventolio della BANDIERA BLU! La ragazza in foto è un esempio bello del nostro essere; è una ragazza arrivata circa una settimana fa da Como, si è stabilita qui a Sellia Marina per godersi la stagione estiva ed ha avuto anche la fortuna di trovare lavoro! Questa ragazza, è una delle tantissime (migliaia) persone del Nord, che in questo momento si trovano a Sellia Marina! Invito anche Lei, Selvaggia Lucarelli a fare visita (come ospite naturalmente) a Sellia Marina e fare esperienza di questa bella comunità e godersi le bellezze della nostra costa, il nostro clima, le nostre prelibatezze e, sopratutto, la nostra amicizia. Se vorrà poi, insieme possiamo lanciare un messaggio di unità, di vicinanza, di solidarietà, di compassione a quanti (del Nord, del Centro e del Sud) hanno sofferto e stanno continuando a soffrire!
Sarebbe bello, lanciare un messaggio di...............
UNITÀ proprio dal Sud! Un messaggio che assumerebbe un significato straordinario perché lanciato proprio da dove abitano gli "inferiori".
Il Sindaco
Francesco Mauro

a seguire il racconto di Selvaggia Lucarelli sul caso di una casa a Sellia Marina da affittare nei mesi estivi ma non a chi veniva dal nord Italia tratto dal sito: tpi.it
A meno di 50 mt dal mare, vacanze a Sellia Marina”. Così dice l’annuncio su subito.it. E in effetti la casa in affitto, 85 mq in provincia di Catanzaro, è piuttosto carina. Meno carino il proprietario, tal Giovanni, il quale dal 6 luglio prova ad affittarla con una sorta di selezione all’ingresso: la gente del nord non la vuole.
Video Tpi
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La prima a contattarlo è Eleonora, da Milano, su WhatsApp. “Buonasera, la casa è ancora disponibile?”. Risposta di Giovanni: “Yes da dove chiama?”. “Dalla provincia di Milano, che zona è la casa?”. Quindi Eleonora viene immediatamente bloccata su WhatsApp dal signore. È bastata la parolina magica: Milano.
Allora lo contatta un’amica di Eleonora, Maddalena, che gli domanda sulla bacheca di subito.it come mai blocchi chi vuole affittare l’ appartamento se dice che è di Milano. Risposta: “Chiaramente può prendersela, è nei suoi diritti, come anche non volerla fittare, la casa è mia e la fitto a chi voglio”. Eleonora mi contatta per raccontarmi la vicenda. “Sono molto dispiaciuta, vado a Sellia da anni perché la mia famiglia è di lì, odio qualsiasi tipo di discriminazione”.
Allora scrivo io a Giovanni su WhatsApp. “Sarei interessata alla casa”. La risposta immediata è: “Da dove chiama?”. Io faccio finta di nulla e vado avanti senza rispondere, dico che siamo tre persone e che mi interessa agosto. Giovanni non sembra prendere bene l’omissione sulla città di provenienza e risponde telegrafico: “Agosto occupata”. Allora rilancio e chiedo settembre, dall’1 al 10. Mi risponde che sono 800 euro. (non proprio un affare) Dico che va bene e torna la domanda: “Da dove mi contatta?”. Rispondo “Da Bergamo”. Risposta: “Per il contratto chiedo a mio padre”. “Me lo manda domattina?”. “Vedo cosa riesco fare”. Giovanni riesce a fare una cosa: mi blocca su WhatsApp e non si fa più vivo.
Quindi, il giorno dopo, lo contatta un mio amico su WhatsApp. Solito approccio: “Da dove mi contatta?”. Questa volta il mio amico risponde: da Roma. E come per magia Giovanni diventa affabile e disponibile, la casa è libera ANCHE AD AGOSTO e non blocca su WhatsApp il mio amico. Che comunque non lo chiama più.
Oggi chiamo Giovanni al telefono. Noto che la casa è ancora sfitta, e ormai agosto è alle porte. Forse questa selezione è un po’ troppo rigida, magari si è fatto meno esigente e accetta anche noi infetti del Nord. La voce è affabile. Mi risponde che la casa in effetti è ancora libera, che l’ha anche tutta riarredata. Mi chiede, ovviamente, da dove chiami. Rispondo: Milano. Dopo un attimo di silenzio mi dice che mi manda le foto della casa con i nuovi arredi su WhatsApp, sono 2300 euro. Lo stesso WhatsApp sul quale mi ha bloccata giorni fa. In effetti mi sblocca e mi invia le foto. Gli rispondo: “Come mai mi aveva bloccata?”. Lui: “Non so nemmeno farlo, non ho idea, saranno stati i miei figli”. Gli rispondo che ha già bloccato altre persone perché scrivevano dal Nord, questi figli sono molto attivi. Gli invio degli screenshot con le prove.
Domando perché discrimini la gente del nord e se ha cambiato idea… visto che magari non è riuscito ad affittarla. Risposta: “Ma lei quanto tempo ha da perdere?”. Rispondo: “Molto, perché sono una giornalista”. E qui l’ultima risposta di Giovanni, tanto incomprensibile quanto lapidaria, da vero eroe: “Brava, chiamo a mio figlio”. E vengo bloccata di nuovo su WhatsApp.

Ora, non si capisce bene cosa volesse dire “chiamo a mio figlio” (forse è quello addetto a bloccargli gli untori su WhatsApp oppure il figlio mena via WhatsApp), di sicuro una cosa la si capisce benissimo: Giovanni la sua casa a Sellia, ad agosto, se la può anche tenere.

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